Il bollitore elettrico rappresenta una vera comodità e come tale è riuscito a farsi largo anche nelle case degli italiani. Grazie ad esso, infatti, è possibile avere a propria disposizione acqua calda in un arco di tempo molto ristretto, una caratteristica tale da essere gradita soprattutto da chi deve lavorare ed è quindi costretto a svolgere operazioni con tempi contingentati alla mattina, prima di abbandonare la propria abitazione per recarsi nel proprio ufficio.
Proprio questa peculiarità ne ha favorito la diffusione presso la working class di Stati Uniti e Gran Bretagna, sin dal suo apparire in questi due Paesi, avvenuto nel corso del 19° secolo. Con il passare del tempo, naturalmente, il bollitore elettrico ha dato vita ad una vera e propria mutazione, dovuta in particolare all’avanzamento tecnologico, tale da farne infine anche un raffinato oggetto di design. E’ però rimasta intatta la sua funzione principale, che è in sostanza quella di portare rapidamente a temperatura di ebollizione l’acqua, regalando così prezioso tempo a chi ne abbia bisogno per alcune operazioni assolutamente necessarie.
I bollitori per hotel, quali caratteristiche devono avere
Naturalmente, anche le strutture alberghiere hanno saputo approfittare della grande utilità del bollitore elettrico, disponendo così la sua presenza all’interno delle proprie camere. In molti casi, infatti, i clienti delle strutture ricettive non riescono proprio a rinunciare ad una buona tazza di caffè o tè caldo non appena si svegliano la mattina.
Una caratteristica la quale ha notevolmente stretto i rapporti tra bollitore e hotel, che però ora rischia di cadere nel dimeticatoio. A paventare questo pericolo sono stati alcuni articoli comparsi su organi di stampa dopo che un utente di Twitter, Guy “Yug” Blomberg, ha postato uno strano messaggio in cui chiedeva se qualcuno dei suoi followers avesse l’abitudine di lavare la sua biancheria sporca nel bollitore.
Se all’inizio questo tweet è stato preso alla stregua di una boutade, ben presto è emerso come invece si trattasse di una questione assolutamente reale. A dimostrarlo è stata la vera e propria reazione a catena che si è innescata in relazione al messaggio, in quanto è stata chiamata una nota studiosa di biologia molecolare, la dottoressa Heather Hendrickson, la quale ha spiegato a Gizmodo ciò che potrebbe succedere una volta che la biancheria intima venisse lavata in un bollitore. In pratica l’acqua bollente ucciderebbe la maggior parte dei germi, ma non avrebbe lo stesso effetto con tutti i microrganismi, partendo da batteri come il Clostridium botulinum, i quali sono in grado di resistere anche alla temperatura di 120 gradi. Va considerato come se da solo questo microrganismo non causa necessariamente qualche malattia, la sua sola presenza è in grado di innescare la produzione di una tossina che può anche essere letale.
Quindi, la discussione ha preso una piega assolutamente imprevista, tale da indurre chi è solito utilizzare il bollitore in hotel a riconsiderare senz’altro la propria scelta.
Insomma, il bollitore è senz’altro un elettrodomestico da prendere in considerazione in quanto può assicurare una serie di rilevanti vantaggi anche in condizioni non ottimali, a patto di usarlo in modo non improprio. Si pensi ad esempio al suo possibile utilizzo in campeggio, in vacanza e, appunto, in albergo, quando viene voglia di prepararsi un infuso.
Una serie di vantaggi che gli hotel hanno saputo comprendere e includere nella loro offerta. Trovando una adeguata risposta nella controparte, ovvero nei produttori che, dal canto loro, hanno dato vita a modelli i quali sono in grado di rispondere in maniera ottimale alle esigenze di una clientela cosmopolita e raffinata. I bollitori per tè e caffè da hotel, oltre ad un design davvero unico e contemporaneo reso tale da linee che sono in grado di rimanere invariate nel tempo, vanno infatti a incorporare tutte le caratteristiche che una linea di accessori di questo genere deve possedere: bellezza estetica, stile, funzionalità, durata e affidabilità.