Bollire l’acqua in maniera facile e, soprattutto veloce. Un vero sogno per milioni di persone che sono spesso costrette a barcamenarsi tra ritmi di vita sempre più serrati, tali da comprimere in maniera drastica i tempi liberi tra una occupazione e l’altra.
Soprattutto nelle grandi città, una miriade di persone è costretta ogni giorno a mettersi in moto per cercare di raggiungere il proprio posto di lavoro o la propria scuola, con l’ovvio risultato di rendere complicata la mobilità. Un problema che va a riflettersi a cascata sull’organizzazione di ognuno, con conseguenze spesso indesiderate. Basti pensare in tal senso a chi si sveglia la mattina e vorrebbe fare tranquillamente colazione o gustarsi una tazza di caffè o tè senza doverla bere a temperature tali da rischiare una scottatura.
La risposta ideale a queste esigenze è rappresentata dal bollitore elettrico, ovvero il piccolo elettrodomestico che sta gradatamente soppiantando il classico pentolino. A spingerlo sui mercati è proprio la funzione primaria che è chiamato a svolgere, ovvero portare rapidamente a ebollizione l’acqua, solitamente in un minuto o poco più. Se la sua nascita e prima affermazione è stata tutta interna al mondo anglosassone, con il trascorrere dei decenni il bollitore si è gradatamente diffuso anche nel continente europeo, seguendo la penetrazione del tè nella cultura di molti Paesi, tra cui anche il nostro.
Bollitori elettrici senza fili
Come abbiamo visto, quindi, il bollitore è la risposta alla necessità di avere acqua calda in archi di tempi molto ristretti, permettendo così di fare operazioni che altrimenti sarebbero precluse a chi deve muoversi con grande rapidità. Se questa è la funzione primaria, va anche ricordato come il mercato offra un gran numero di modelli, ognuno con le sue particolari caratteristiche, tra i quali i bollitori elettrici senza fili.
Quando si parla di bollitori elettrici senza fili il nostro pensiero vola immediatamente a quelli a batteria. Andrebbe però sottolineato come realizzare un bollitore elettrico in grado di utilizzare la potenza di una o più batterie è estremamente complicato, data l’elevata quantità di calore necessaria a portare l’acqua al punto di ebollizione. Se in alcuni modelli di bollitore è presente una di esse, la sua funzione diventa soprattutto quella di tenere l’acqua in caldo una volta che il bollitore si spenga, ma il vero e proprio funzionamento dell’apparecchio può avere luogo soltanto nel caso in cui lo si attacchi alla presa della corrente.
La caratteristica principale dei bollitori senza fili deriva dal fatto che sono molto spesso provvisti di avvolgicavo. Cosa vuol dire? Che essi non sono apparecchi sprovvisti del tutto di filo, in quanto l’avvolgicavo è un piccolo dispositivo al quale è delegata la funzione di avvolgerlo. In tal modo il filo va a sparire del tutto all’interno dell’apparecchio, mentre all’esterno dello stesso rimane soltanto la spina. Questa è la ragione per la quale il filo elettrico non si vede, ovvero la necessità di limitare al massimo l’eventuale ingombro del bollitore, una caratteristica che viene utile soprattutto nei modelli più piccoli, quelli che spesso vengono indicati come bollitori da viaggio o da campeggio. Nella maggior parte dei casi, questo dispositivo può essere attivato in maniera molto semplice, ovvero andando a schiacciare un pulsante.
Va però sottolineato come sia disponibile un altro tipo di bollitore senza fili, ovvero quello che è formato da una base che può essere collegata alla presa e una caraffa che a sua volta può essere rimossa. Questa particolare categoria di apparecchi presenta soprattutto un vantaggio, quello dato dal fatto che essi possono essere direttamente portati in tavola alla stregua di una teiera vera e propria. Proprio la mancanza di un cavo che vada a penzolare da un lato ne implementa al massimo la praticità e la facilità d’uso. I bollitori di questo tipo prevedono infatti l’aggiunta delle bustine da tè o delle erbe direttamente nella caraffa. Inoltre possono essere utilizzati anche per la preparazione di cioccolata calda, la quale può essere ottenuta tramite l’aggiunta della quantità adeguata di cacao solubile all’acqua che sia stata appena bollita.
Come scegliere il proprio bollitore?
Come abbiamo ricordato, il bollitore ha una funzione primaria, quella di scaldare acqua, ma molti sono i modi per arrivarci e le funzioni che possono implementarne notevolmente le prestazioni. Inoltre occorre considerare anche l’aspetto estetico, considerato come questo dispositivo possa infine trasformarsi in un vero e proprio oggetto di design. Basti pensare in tal senso alle versioni nostalgiche, in grado di gettare un ponte con il passato, o quelle più futuribili, a partire dai bollitori che mutano colore in base alla temperatura raggiunta.
Tra i fattori che vanno considerati in sede di scelta occorre intanto considerare la capacità, con bollitori di piccola, media e grande taglia, in base alla quantità di acqua che possono ospitare e bollire. Se i primi attestano la loro capacità a mezzo litro, ovvero un paio di tazze di tè, i secondi possono anche servire per bollire la pasta, mentre i terzi sono in grado di adoperarsi in modo da fornire la base ad un incontro conviviale, ad esempio quelli in cui sei persone degustino una tazza di infuso.
Altro fattore di grande rilievo è quello relativo alla presenza di funzionalità evolute, a partire dal controllo remoto tramite app, dalla programmazione che prevede varie temperature e dal timer. Grazie ad esse le prestazioni del dispositivo possono raggiungere livelli molto elevati, consentendo di organizzare al meglio ogni occasione. Basti pensare ad esempio che il tè non prevede quasi mai il raggiungimento della temperatura di ebollizione dell’acqua, che quindi deve essere portata a quella che può esaltare una determinata varietà.
Anche i materiali devono essere presi in considerazione nel caso in cui si decida di adottare un bollitore elettrico senza fili o meno. Proprio da loro può infatti dipendere per larga parte la resistenza e la longevità dell’apparecchio. Quelli prevalenti sono la plastica e le leghe metalliche, in particolare l’acciaio inox.
La plastica rende naturalmente meno resistente il bollitore, ma anche notevolmente più leggero, una caratteristica che può rivelarsi ideale per chi intenda portare magari il dispositivo in ufficio, oppure in viaggio o in campeggio. Chi opti per questa scelta, deve però guardare molto al lato qualitativo, in particolare alla atossicità, in quanto si tratta di un dispositivo che è delegato alla produzione di acqua calda, dovendo dunque trattare il liquido a temperature elevate.
Non presenta naturalmente di resistenza l’acciaio inox, che peraltro può rivelarsi perfetto per i bollitori più avveniristici. L’unica controindicazione in tal senso è che comunque può surriscaldarsi, rendendo quindi obbligatorio spostarlo utilizzando solo ed esclusivamente il manico realizzato con materiale termoisolante.
Oltre a plastica e acciaio, negli ultimi anni è andato affermandosi un terzo materiale, ovvero il vetro pyrex, che viene impiegato esclusivamente per la caraffa. Va sottolineato come in questi bollitori la resistenza sia posta all’interno, un accorgimento teso a fare in modo che essa non venga a contatto diretto con il pyrex, eventualità che condurrebbe alla sua rottura. Inoltre è così possibile consentire la separazione della caraffa dal bollitore, così da poterla portare in tavola alla stregua di una teiera.
Infine, non va dimenticato il fattore più importante in assoluto nella scelta di un bollitore: le proprie particolari esigenze. Solo partendo da esse sarà infatti possibile acquistare il dispositivo in grado di adattarsi come un guanto ai bisogni dell’utente, evitando un acquisto inadeguato o lo spreco di soldi che potrebbe derivare dalla presenza di funzioni che non servono.
